Vinum vita est!

Le mutazioni dei modelli alimentari e la metamorfosi del gusto possono essere lente, diluite in cicli interminabili, oppure improvvise, ripide, tumultuose. Stavo cercando di dare alla mia gola e al mio ventre una più rigida disciplina dopo i giustificati stravizi della quarantena… Ma la notizia per cui 4 aziende di vino su 10, in Italia, sono a rischio chiusura per colpa di sto maledetto virus, spinto anche dalla mia mai sopita tentazione del gusto, ho deciso di virare la severità del mio fioretto dietetico verso l’indulgenza. I filosofi morali mi detesteranno….!  Allora, all’uomo sobrio e casto, voglio ricordargli che il vino è prima di tutto un “alimento energetico e complementare”, come lo definiscono da sempre gli esperti della nutrizione…. Energetico in quanto contiene sostanze organiche alimentari in grado di fornire calorie; complementare in quanto, di per sé, non è in grado di coprire però completamente le esigenze vitali del nostro organismo. Ma è pur risaputo che il vino compie effetti fisiologici di notevole importanza sul nostro organismo. Come accentuare la secrezione salivare, quella gastrica e anche quella pancreatica. Inoltre stimola l’attività cerebrale e induce un vago senso di benessere…. Invece stiamo diventando un popolo di rinunciatari di questo bene alimentare naturale…. Stiamo diventando dispeptici divoratori di integratori! Stiamo sostituendo il vino, preferendo compresse e bustine liofilizzate! Certo, ci vuole sapienza nei consumi, ma se il vino ritornasse ad essere com’era, un alimento del nostro regime dietetico, assunto con la legge della moderazione, celebreremmo tutti meglio la vita.  E non si parlerebbe di distillazione per fra fronte agli attuali esuberi in cantina, rischiando così di  perdere, oltre il vino buono, anche il valore identitario delle nostre straordinarie produzioni ricche di funzioni e di significati. Se per un attimo alla vecchia grammatica volevo sostituire un discorso nuovo, una nuova inedita mia logica alimentare, dopo sta notizia delle cantine rimango quello che ero.  E vi dirò che preferisco anche essere un po’ rubizzo per l’uso del vino piuttosto che pallido per quello dell’acqua.  Io l’acqua la bevo con distacco, con indifferenza. Il vino lo godo, lo medito, lo festeggio, lo condivido. Per me è terapeutico!  La disputa fra acqua e vino riflette da sempre il mio conflitto, ma anche quello di tutti.  Provate a togliere dal messaggio biblico il vino….! Non ci saranno più celebrazioni, feste, canti: “il pane dà forza, il vino rallegra il cuore umano” (sal. 104,15). L’uso immoderato dell’acqua, favorisce “splenem et hydropem”, mortifica ed estingue il calore dei visceri, inducendo “paralysim nervorumque defectus”…. Al contrario, “vinum bonum laetificat cor hominis”….. “Vinum vita est”!

6 commenti su “Vinum vita est!”

  1. Fabio Tacchella

    Hai ragione Maurizio sosteniamo questo comparto importante della nostra filiera dell’enogastronomia RALLEGRIAMO I NOSTRI CUORI.

      1. Hai ragione, il vino è l’identità della cultura e del territorio che rappresenta come per noi il nostro sangue, è la linfa del rapporto virtuoso tra uomo e natura nella gioia della vita! Ogni vino fa storia a sé… nel bene e nel male. Dimmi che vino ami e ti dirò chi sei :)) Grazie Mauri per le tue parole

  2. Caro Maurizio quanta ragione!!! Bisognerà indicare ai nostri vignaioli però di non rendere tutti i vini oggetto di culto, ma dedicare, imbottigliare un po’ del loro nettare a bevanda da tutti i giorni: un bicchiere di vino, (meglio due!) fa bene al corpo e allo spirito. Quindi abbassino i prezzi e ci diano del buon vino a prezzi popolari!! Sennò chiaro che vinceranno birra e Coca-Cola 😜🍷🍷🍀 prosit!

    1. Maurizio Di Dio

      Cara Lu! Grazie. Hai ragione. Ma Sta a noi scegliere fra tanta offerta. Se ne bevessimo come diciamo noi un tot al giorno a testa i prezzi si abbasserebbero per forza…

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