Mancano i microchip. Decine di fabbriche, anche in italia, si stanno fermando per la carenza di microchip. Da enciclopedia Treccani e Wikipedia esce questo: il microchip è un supporto rigido di materiale semiconduttore, di ridottissime dimensioni, sul quale è stampato un circuito elettronico integrato che ospita il processore dei calcolatori elettronico…. Chip, (letteralmente “pezzetto”), è il componente elettronico composto da una minuscola piastrina del wafer di silicio (die), a partire dalla quale viene costruito il circuito integrato; in pratica, il chip è il supporto che contiene gli elementi (attivi o passivi) che costituiscono il circuito. E chi l’ha inventato? Un italiano, Federico Faggin. In America però! Dicono che noi italiani siamo intelligenti…. E’ vero. Federico Faggin lo conferma! Il problema è che qualcuno non lo è a tempo pieno. Compresi chi s’è fatto scappare un tal gran cervello e il sottoscritto. Io quando sento parlare di microchip mi vengono in mente cani e gatti smarriti e da ‘sto aggeggio si può risalire ai legittimi proprietari…. Come si fa se mancano? Un bel problema! Un mio amico invece si tormenta perché per la mancanza di microchip non riesce a cambiare l’auto. I produttori sono in difficoltà a consegnare il nuovo perché mancano dei microchip nella componentistica e i concessionari quindi sono costretti a vendere solo i seconda mano che li hanno, anche se vecchi. Qualche stordito dotato di fantasia galoppante invece asserisce che i microchip mancano perché qualche complottista biohacker li ha messi tutti nelle dosi del vaccino anticovid per tenerci d’occhio. Azz…! Con me bastava il telepass. Quel che mi rende simpatico il microchip è che le industrie produttive sono ossessionate dalle sue dimensioni. Qui la gara però è al contrario: vince chi ce l’ha più piccolo…. Ecco! A proposito di chi ce l’ha più piccolo, (il microchip neh?), ho scoperto che ne esistono con le ali dalle dimensioni di un granello di sabbia, senza motore, che volano sul vento come alianti e ruotano come elicotteri. Dicono che sono ideali per il monitoraggio dell’inquinamento atmosferico e che si dissolvono con l’acqua. Sperando che piova spesso!